Con una coltura dell’olivo diffusa su oltre l’85% del territorio, la Basilicata rientra nella classifica delle principali regioni d’Italia produttrici di olio d’oliva. I suoi terreni, prevalentemente di origine vulcanica, garantiscono la crescita della pianta dell’olivo, conferendo ai suoi frutti proprietà organolettiche particolari e uniche.
Il terreno della Basilicata
Regione a statuto ordinario dell’Italia meridionale, con capoluogo Potenza, la Basilicata possiede gli oliveti più vecchi d’Italia e può vantare circa 27 varietà autoctone di olivo, con una produzione media annua di 13 mila tonnellate di olio (pari al 2,5% della produzione nazionale).
La particolare composizione mineralogica del terreno lucano (di origine prevalentemente vulcanica) regala ai frutti dell’olivo caratteristiche organolettiche uniche. Dall’olivo lucano, coltivato sin dai tempi della Magna Grecia, viene estratto un olio tutto particolare poco commercializzato all’esterno della regione, ma prodotto soprattutto per autoconsumo.


Le principali aree di produzione e le qualità di olivi lucani
Le principali aree di produzione dell’olio d’oliva lucano sono: il Vulture, la Bassa Val d’Agri e la Bassa Collina Materana.
I centri olivicoli più famosi del Vulture sono: Melfi, Rionero in Vulture, Barile, Rapolla, Acerenza, Lavello e Venosa. La qualità di olivo più diffusa nel Vulture è l’ “ogliarola”.
La qualità di olivo più diffusa nella Bassa Collina Materana e nella Bassa Val d’Agri è, invece, la “maiatica di Ferrandina”.
L’olio extravergine della Basilicata e il premio “Olivarum”
L’olio extravergine d’oliva lucano, filtrato e non filtrato, ottenuto dalla primissima spremitura a freddo e meccanica delle olive, è la base di ogni piatto lucano. La produzione di olio extravergine d’oliva della Basilicata vanta oli di eccellenza a denominazione di origine protetta, quali l’I.G.P. Lucano.
Al premio regionale “Olivarum”, giunto alla XV edizione, hanno partecipato ben 57 oli extravergini d’oliva provenienti dalla Basilicata.
